Il concetto che sta alla base della mia fobia del dentista è la necessità di controllo. Proprio quando sei lì che hai bisogno di certezze, di concretezza, di delicatezza ti comincia a partire mezza faccia, lʼanestesia mannaggia! A me non piacciono le automobili automatiche per esempio.. e invece mi son fatta convincere da mio marito a comprarne una: “ Vedrai una volta provata non tornerai più indietro!” e invece mi ritrovo rigida indifesa allʼinterno di una scatoletta che non mi vuole, che non ha bisogno di me, del mio aiuto. Il controllo ripeto tra me e me , non posso perdere il controllo! Le sue mani, il dentista, si poggiano sul mio viso, un gesto di amicizia che invece di rassicurarmi mi butta ancor di più nello sconforto.
Cosa fare? Come reagire alla tentazione di scappar via?
Nel momento clou della mia lucida follia una voce amica si sovrappone ai miei pensieri andando in risonanza con essi: “ ma lei è uguale a quellʼattrice dai boccoli biondi!
-Attrice chi io ? No guardi forse si sta sbagliando!
-Assolutamente si! Ricorda quel film ispirato alla storia di Janis Joplin ? Guardi è assolutamente identica!
Dopo una veloce googolata eccomi li, una copia perfetta dellʼattrice Bette Midler che manco a dirlo impersona una cantante dallo spirito autodistruttivo! Io adoro i cult movie , ma proprio questo non riuscivo a ricordarlo, titolo ‘The Roseʼ.
Cavolo davvero due gocce dʼacqua signorinaaa….Luana!
Oana!
Ops scusi!
Si figuri lo sbagliano tutti!
Le dicevo che questo film fu candidato a diversi Oscar alla fine degli anni 70 e …abbiamo finito, continueremo a parlare di film la prossima volta!
Oana, Janis joplin e io siamo una grande squadra .. nessun dentista potrà ormai farci paura!
Non è stato poi così terribile perdere il controllo!
Monto in macchina e ancora con la bocca paralizzata inforco i mei occhiali da sole sixities e urlando ..so come on come on come on.. mi dirigo verso la tangenziale con la brezza che dal finestrino filtra i tra i miei boccoli da diva!

Mi chiamo Laura, sono una consulente commerciale con una vita all’insegna dello stress. Mi sono recata presso lo studio del dottor Zambito Marsala un po’ per caso.
Un sabato mattina ero in preda ad un dolore atroce, come mai ho avuto modo di provare in vita mia.
Vado in ospedale al pronto soccorso alla ricerca di un rimedio miracoloso ma purtroppo ricevo un “niet”! Il pronto soccorso odontoiatrico chiude presto la mattina e dicono di non poter far nulla.
Una delle infermiere, vedendo il mio stato, mi suggerisce di chiamare il suo dentista personale, il dottor Antonio , e si fa addirittura portavoce facendo una chiamata al posto mio.
Concordato il posto e l’ora mi fiondo allo studio, non molto distante dall’ospedale.
Avvolta e travolta da uno splendido sorriso dell’assistente, nonostante l’ora (erano venti all’una), vengo invitata a d accomodarmi in sala d’attesa.
Dopo qualche minuto arriva il mio turno.
Durante la breve attesa noto strane cose, mai viste in uno studio medico: un clima di cordialità incredibile, i pazienti chiamati per nome, il dottore che accompagna personalmente i pazienti in reception e tanti baci. Penso sia un trattamento riservato ad un’amica ma invece poco dopo scopro essere la normalità.
Dal mio vecchio dentista non sono mai stata invitata ad esprimere la mia opinione. Adesso mi ritrovo proiettata al centro di una terapia che sembra avere dei tempi diversi. La mia opinione è centrale nella stesura di un piano d’azione. Le mie priorità diventano subito anche quelle del dottore, la mia soddisfazione, anche la sua.
Avverto una speciale risonanza con l’ambiente e mi sembra di galleggiare in uno spazio senza ormai più tempo.
“Questo è il Kairos “ mi dice il dentista.. il tempo giusto per fare le cose, quello adimensionale, “quello giusto” riafferma.
Non importa il ‘quanto’, ma importa soprattutto ’il ‘cosa’ e ’il come’ un tempo di qualitativo più che quantitativo.
Ci siamo ho afferrato il concetto: per far bene le cose ma ancor di più quando si parla di salute, di cura della persona, è necessario un passo alla volta e non fare nulla che non sia strettamente necessario e andar piano o detto in altre parole …Slow!

Diceva in un aforisma Montesquieu: “Non ho avuto mai un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato”.
“Sarà..!”
-ho pensato in cuor mio, “ ma il dentista è il dentista e io sono sempre stato un tipo ‘ficoso’ come è uso dire qui in Toscana”.
La sala d’attesa è assolutamente diversa da come l’avevo immaginata, c’è un libro fotografico di Sebastiao Salgado, testi di filosofia, un libro di ricette che nella sua quarta di copertina recita: “La medicina è una branca della cucina!”. Mmm… mangione lo sempre sempre stato! Forse odio ammetterlo ma credo di essere capitato nel posto giusto!
-Buongiorno mi chiamo Mauro. Lei è il dottor?
-Andrea Lilliu;
-Lìlliu?
-No Lillìu. E’ un cognome sardo, sbagliano tutti l’accento, anzi non riescono proprio a sentirlo. Ma tranquillo ci sono abituato, mi chiami semplicemente Andrea!
Finisco di descrivere il mio caso e ricevo istantaneamente una diagnosi accurata e un piano di trattamento preciso con spiegazione puntuale su una radiografia tempestivamente effettuata e proiettata su uno schermo.
Adesso arriva il bello però! Sarò in grado di affrontare i miei demoni?
Il dottor Andrea prontamente riesce a tranquillizzarmi e a convincermi della necessità di un trattamento d’urgenza volto a scongiurare il peggio, viste le imminenti feste natalizie.
Anestesia, preceduta da una crema miracolosa a base di lidocaina… Dio esiste! Una discussione tra i due complici , il dott.Andrea e Vera,la sua prode assistente, sulla complessità della cucina vietnamita e il gioco è fatto. Dente nuovo di zecca e indicazioni operative sul bilanciamento tra lemon grass, peperoncino e zenzero in cucina.
Nel prossimo appuntamento discuteremo di okonomiaki, un piatto giapponese…